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Recite scolastiche 5 maggio ore 9.30 – 11.00, Auditorium delle Libertà, Bergamo
XII edizione Opera kids
Il guardiano e il buffone
ossia
Rigoletto (che ride e piange)
Tratto da Rigoletto di Giuseppe Verdi
Drammaturgia e regia Simone Faloppa e Riccardo Olivier
In collaborazione con Eco di Fondo
Drammaturgia musicale Giorgio Martano
Spettacolo con pianista, cantante e attore
NOTE DI REGIA
In un museo storico del giocattolo, un imbranato guardiano annuncia l'orario di chiusura al pubblico. È rimasto un solo visitatore, nella sala dei giocattoli rinascimentali, intento a fissare un palazzo ducale in miniatura e a parlottare fitto con dei giocattoli antichi in costume da ballo, che sembrano magicamente rispondergli, come fedeli cortigiani. Com'è possibile? I giocattoli rispondono? È vero o è un incantamento notturno? Il visitatore è un affascinante quanto ricchissimo collezionista, convinto di essere il Duca di Mantova. È disposto a pagare qualunque cifra per completare la sua collezione col pezzo più prezioso: la bella Gilda. La vuole, ma non la trova. Il malcapitato guardiano non riesce a credere alle sue orecchie quando, dall'altro lato del palazzo ducale, un vecchio e goffo pagliaccetto-giocattolo, Rigoletto, lo supplica di aiutarlo a proteggere a qualunque costo sua figlia Gilda. Da che parte schierarsi? Chi ha bisogno davvero del suo aiuto? Riuscirà il guardiano a far ricongiungere padre e figlia, e a salvare la collezione del museo?
Essendo l'opera un dramma conteso tra due uomini - Rigoletto deforme, straziato, colla maschera dell'imbecille, e una musica funerea, magata, e il Duca di Mantova - ho immaginato un guardiano notturno e un visitatore piacente, positivo, esattamente come le celeberrime arie del Duca di Mantova. La vicenda avrà modo di dipanarsi attraverso una serie di giocattoli antichi, parlati e manovrati da entrambi gli interpreti, e divisi in due famiglie: prepotenti e vessati. In conclusione, una drammaturgia di giocattoli fantastici che si affida a due umanissimi paladini d'opposte posizioni, preservando le orecchie e gli occhi di un pubblico così piccino dall'impattare la disperazione di Rigoletto, che mirabilmente trasuda da ogni nota verdiana assegnatagli, o di doverlo vedere... ipotesi altrettanto spaventevole, trattandosi di una figura metamorfica e misteriosa... un buffone, gobbo...
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