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Info
L’ELISIR D’AMORE
Pene di cuore del coniglio Nemorino
Melodramma giocoso
Liberamente tratto da G. Donizetti
Drammaturgia musicale Federica Falasconi
Regia e drammaturgia Luana Gramegna
Collaborazione alla drammaturgia Enrica Zampetti
Ideazione scene costumi e pupazzi Francesco Givone
Realizzazione pupazzi Cristiana Daneo, Francesco Givone, Alessia Castellano
Realizzazione scena Francesco Givone, Alessia Castellano, Gisella Butera
Realizzazione costumi Cantieri del Teatro, Como
Romeo il contadino/ Nemorino / Belcore Ermes Nizzardo, tenore
Giulietta la contadina / Adina / Dulcamara / Galline Enrica Zampetti, attrice
Fattore Wei Jiang, pianoforte
Produzione AsLiCo
Opera Kids – XI edizione (3-6 anni)
L’azione si svolge nel pollaio di una fattoria in cui Nemorino diventa un coniglio ingenuo, innamorato e determinato nello stesso tempo a conquistare il cuore della sua amata. Adina così spigolosa, ma nello stesso tempo adorabile, non è disponibile ad innamorarsi, ma pare desiderosa di perdere il controllo, si trasforma in una paperella bianca. Il superbo capitano Belcore, soldato arrogante e sicuro di sé, prende le sembianze di un cane in divisa da carabiniere e il medico ciarlatano dottor Dulcamara, impostore divertente ma anche abile manovratore, muta aspetto in una cicogna dal fascino di prestigiatore. I protagonisti dell’opera sono diventati degli animali in forma di pupazzo. A manipolarli sono il cantante e l’attrice, che a loro volta interpretano in carne ed ossa anche il Contadino Romeo e la Contadina Giulietta, amici e complici dei protagonisti.
Lo spettacolo è un invito a provare il piacere della meraviglia: la capacità di meravigliarsi appartiene al bambino, all’artista e allo scienziato, come appartiene a tutti coloro che ambiscono alla conoscenza.
Note di regia di Luana Gramegna e Francesco Givone
L’Elisir d’amore è un’opera che parla di molti di noi, della nostra voglia di raggiungere un obiettivo, di credere in qualcosa, di vincere un rivale. Ma è anche un mondo semplice, rurale, costruito su una genuinità persa da tempo, che riporta in mente quella poesia antica, fatta del meravigliarsi dei bambini, quel mondo del sapere profondo che si ritrova nelle fiabe e in tutto il repertorio dei generi popolari.
L’Elisir d’amore subisce una metamorfosi e diventa nella nostra visione una favola teatrale, intrisa di humour e di magia, in cui i protagonisti si trasformano in animali: pupazzi manipolati dal contadino e dalla contadina che lavorano nella fattoria. Una favola che racconta le umanissime vicissitudini degli animali protagonisti, nei quali è così semplice immedesimarsi.
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